di Luciano Manna – Più del dissalatore il problema reale è rappresentato dall’opportunismo politico che stumentalizza problemi seri senza risolverli, senza leggere uno straccio di documento e naturalmente senza essere vera opposizione civica al problema reale che incide sul nostro territorio compromettendone l’habitat.
Prosegue l’iter del provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 per l’istanza avanzata da Acquedotto Pugliese al fine della realizzazione dell’impianto di dissalazione delle acque salmastre delle sorgenti del Tara e delle condotte di adduzione dell’acqua potabilizzata e di scarico della salamoia sito in agro di Taranto e Statte ma a mettersi di traverso alla realizzazione dell’opera tanto discussaa sono il Comune di Taranto e Arpa Puglia che con i loro pareri si sono espressi con valutazione sfavorevole.
Tra le diverse osservazioni poste nel documento a firma Il Direttore del DAP e del Servizio Territoriale, il Dott. Vittorio Esposito, si evidenziano i dubbi di Arpa Puglia circa l’espianto di diverse centinaia di ulivi che hanno la sola colpa di esser nati e cresciuti nei terreni dove, previo esproprio, sarà realizzata la posa delle condotte e per la movimentazione e stoccaggio delle materie prime e dei materiali di risulta.
Il numero di ulivi che saranno espiantati è quantificato in n. 907. Nel merito il proponente dichiara che “In linea generale per tutti tali esemplari è previsto in questa fase l’espianto al fine della loro salvaguardia. Parte di essi (n. 72 esemplari) sarà trapiantata temporaneamente all’interno dell’area di cantiere del dissalatore dove è presente un’ampia area a verde che non sarà interessata dai lavori, in attesa del trapianto definitivo a fine lavori nelle aree perimetrali dell’impianto”. Si evidenzia che non risultano indicate le aree di trapianto temporanee e/o definitive dei restanti n. 835 alberi di ulivo (907-72).
Ed ancora. Arpa Puglia pone anche dubbi circa l’impatto dell’impianto sugli agrumeti ed in particolare per le coltivazioni delle note clementine:
In relazione agli agrumeti il proponente dichiara che “Per quanto riguarda gli altri esemplari di specie fruttifere interferite, in particolare agrumi, non si è ritenuta necessaria una loro salvaguardia mediante trapianto”. Resta pertanto non identificato il numero di espianti di agrumi nell’area di localizzazione del dissalatore. Si evidenzia che sito di progetto, sulla base delle perimetrazioni27 pubblicate sul portale cartografico regionale, rientra nell’areale della produzione agro-alimentare di qualità denominata “IGP clementine del Golfo di Taranto”. Come già osservato nel parere prot. ARPA Puglia n. 70102/24 la costruzione del dissalatore genera un impatto sulle citate coltivazioni agricole, rispetto al quale non risultano previste misure di mitigazione e/o compensazione.
Fondamentale per la salute del fiume Tara è un’altra osservazione di Arpa Puglia circa il prelievo previsto dal dissalatore che si aggiungerebbe al già esistente prelievo da parte di Acque del Sud per uso irriguo ed industriale. Si ritiene pertanto – scrive l’agenzia regionale – necessario sottolineare che dagli studi eseguiti emerge il fatto che il raggiungimento dell’obiettivo di qualità dell’habitat di tipo elevato per il fiume Tara resta precluso, cioè mai raggiungibile anche nel lungo termine, nello scenario che prevede la coesistenza di tutti i prelievi idrici cumulati di progetto (derivazione dissalatore AQP, più derivazione Acque del SUD ad uso irriguo ed industriale.
– AQP-PAURIDVIA795: richiesta di 1.000 litri/s;
– Acque del Sud: richiesta di 1.100 l/s (di cui 600 Iitri/s a favore dell’utenza irrigua e 500 Iitri/s a favore dell’utenza industriale)
Pertanto, viste le carenze sopra sintetizzate permane la valutazione sfavorevole in merito alla compatibilità ambientale della proposta progettuale. Conclude così il documento dell’agenzia regionale. Al seguente link il documento integrale (Parere Arpa Puglia)
Non sono da meno le osservazioni del Comune di Taranto che pone immediatamente le attenzioni sul Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo” con un documento a firma della responsabile del Servizio Autorizzazioni Ambientali Ing. Sabrina Imperio e del direttore del Parco, il Dott. Marco Dadamo.
Il territorio del Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo” risulta interessato dall’attraversamento di tali condotte per circa 2,1 km, di cui 680 metri in zona 1 e la restante parte in zona 2. La condotta, lungo il suo percorso interno all’area protetta, intercetta per circa 706 metri l’habitat prioritario per la conservazione 6220* “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei
Thero-Brachypodietea” ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Il comune di Taranto, quindi, si esprime parere negativo all’opera in oggetto, anche in qualità di Ente di gestione del Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo”, ai sensi e per gli effetti dell’art. 27 comma 2 della L.R. 30/2020, specificando, altresì, che il ricorso all’istituto della deroga ai sensi dell’art. 25 comma 5 della legge regionale istitutiva del Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo”, riportato nella documentazione di progetto, non potrà essere concesso in quanto dichiarato illegittimo con Sentenza della Corte Costituzionale n 251/2021.
Tutto quanto sopra premesso e rappresentato, si esprime parere negativo all’opera in oggetto, anche in qualità di Ente di gestione del Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo”. Conclude così il documento del Comune di Taranto. Al seguente link il documento integrale (Parere Comune di Taranto)
VERBALE TERZA SEDUTA DI CONFERENZA DEI SERVIZI DECISORIA IN MODALITÀ SINCRONA DEL 3.12.2024
Riscontro di AQP a parere Arpa Puglia
Riscontro di AQP a parere Comune di Taranto
L’intervento di dissalazione delle acque del Tara prevede di potabilizzare le acque salmastre provenienti dal fiume Tara prevedendo di scaricare nel Mar Grande nell’area portuale del molo polisettoriale la salamoia prodotta tramite i seguenti canali raggiunti mediante una condotta di lunghezza complessiva di circa 4,4 km: nel canale di bonifica denominato Fiumetto e in una condotta di scarico dell’impianto di trattamento delle acque di prima pioggia posto in corrispondenza del viadotto della SS 106 Jonica e in un canale di scarico ILVA denominato SF2.
Le acque potalizzate saranno inviate in un serbatoio di 200.000 mc tramite una condotta di lunghezza complessiva pari a circa 14,5 km che interesserà i territori dei comuni di Statte e Taranto. Al termine della relazione botanico-vegetazionale si legge: Alla luce delle evidenze qui rappresentate, si può affermare che la scelta del tracciato e delle modalità di posa ha consentito
di rendere pressocché nullo l’impatto in area parco tra le realizzande opere e le emergenze botanico-vegetazionali di interesse conservazionistico.
Ma non sono dello stesso parere il Comune di Taranto ed Arpa Puglia.
Infatti Arpa Puglia nelle proprie osservazioni pone un focus sull’effetto cumulativo che potrebbe avere l’impiabnto del dissalatore insieme ad altri prossimi alla realizzazione.
Tuttavia permangono – scrive l’agenzia regionale nel documento – non indagati gli impatti cumulativi in relazione ai seguenti progetti già autorizzati e/o dotati di titolo di compatibilità ambientali:
– impianto fotovoltaico proposto dalla società Next Power Development Italia S.r.l. (Cod. Regione FKJ0SI8), per il quale la Provincia di Taranto ha rilasciato il PAUR ex art. 27-bis con D.D. n. 957 del 02/09/22, comprensivo dell’Autorizzazione Unica ai sensi del D.lgs. n. 387/03.
– ID VIP 8802- impianto fotovoltaico di potenza elettrica complessiva pari a 18,043 MW, integrato con un impianto di produzione di idrogeno verde, da realizzare nei comuni di Statte (TA) e Taranto. Proponente METKA EGN APULIA S.r.l., per il quale il MASE ha rilasciato giudizio positivo di
compatibilità ambientale con D.D. n. 255 del 30/07/24;
– ID VIP 8355- impianto fotovoltaico della potenza pari a 19,68 MW e delle relative opere di connessione alla RTN, integrato con un impianto di produzione di idrogeno verde, da realizzarsi nei Comuni di Statte (TA) e Taranto (TA)- Proponente METKA EGN Apulia S.r.l, per il quale il MASE ha rilasciato giudizio positivo di compatibilità ambientale con D.D. n. 162 del 28/05/24;
– ID VIP 9470- progetto denominato “INTERCONNESSIONI AL PORTO DI TARANTO. Infrastrutturazione primaria e accessibilità stradale e ferroviaria area Eco Industrial Park”,
proponente Autorità di Sistema Portuale del Mare Ionio, per il quale il MASE ha rilasciato giudizio positivo di compatibilità ambientale con D.D. n. 340 del 23.10.24 nell’ambito del procedimento di VIA ex art. 23 del D.Lgs. n. 152/06; si rileva che la condotta di scarico della salamoia risulta attraversare il perimetro dell’area individuata per l’Eco Industrial Park.
Relazione botanico-vegetazionale
aggiornamento documenti conferenza dei servizi del 19 dicembre 2024