VeraLeaks, fondata da Luciano Manna, è un organo multimediale che svolge attività di giornalismo indipendente ed investigativo: specializzato in inchieste e pubblicazioni di documenti non facilmente accessibili.  I server di VeraLeaks risiedono in Islanda e rispettano l’ambiente perché utilizzano energia pulita come la geotermica e l’idroelettrica. In questi paesi si esercita la massima tutela per la libertà di stampa e per il giornalismo investigativo. Luciano Manna è un giornalista della GNS PRESS – International Press Association, numero ID 16035. GNS Press è ufficialmente registrata come associazione stampa e giornalisti dal 1991 (Reg. Act. PO 2000.133.258). Dopo la verifica ufficiale delle attività dell’associazione, GNS Press ha ricevuto un’appartenenza autorizzata alla European Chamber of Journalists (Member-Ident No. 24.77VII.8221).
Estratto delle motivazioni della sentenza del processo penale “Ambiente svenduto” redatto dalla Prima Corte di Assise del tribunale di Taranto (composra dal Presidente della Corte dott.ssa Stefania D’Errico e dal Giudice Magistrato a latere dott.ssa Fulvia Misserini con l’intervento dei Pubblici Ministeri dott. Mariano Buccoliero, dott.ssa Giovann Cannarile, dott. Remo Epifani, dott. Raffaele Graziano e dott. Maurizio Carbone.
“E’ evidente che anche in questa vicenda Manna ha dato prova di essere un esperto giomalista […] tale scaltrezza professionale non incide sulla credibilità del teste. […] Tanto l’escamotage di arrivare con un registratore acceso che quello di invogliare l’interlocutore, possono ricondursi a pieno titolo nelle strategie professionali di un giomalista non alle prime armi. […] Alla udienza del l0 (ma poi si continuava alla successiva udienza dell’ll) si procedeva all’esame del teste Manna Luciano, autore dell’articolo pubblicato su Veraleaks.org in data 3.11.2018 acquisito al fascicolo per il dibattimento. […] La difesa ha cercato di screditare Manna e di minare alla base la credibilità dell’intervista. Lo ha fatto facendo passare per un architetto di costruzioni giornalistiche e comunque per un soggetto inattendibile. […] In realtà è risultato essere credibile soggettivamente ed oggettivamente.
Nello specifico, Luciano Manna intervistò un ex operaio Ilva che gli rivelò le modalità con le quali venivano modificati i dati nel laboratorio dello stabilimento. Dall’intervista ne scaturì un articolo che fu pubblicato a novembre 2018 (a questo link) e che successivamente fu acquisito dalla Procura di Taranto sino a chiamare Luciano Manna come teste nel processo “Ambiente svenduto” insieme all’operaio intervistato Antonio Misurale. Da quelle testimonianze i giudici della Corte ebbero le conferme delle manipolazioni sui risultati di laboratorio dello stabilimento Ilva di Taranto dyrante la gestione della famiglia Riva. Il 31 maggio 2021, nel corso dell’ultima udienza del processo, furono condannati tutti i 47 imputati