11 agosto 2018, di Luciano Manna – A Taranto da più di un anno vengono impiegati extracomunitari, inseriti nel sistemi di accoglienza (SPRAR e strutture straordinarie), nella movimentazione, pulizia, apertura e inscatolamento di mitili provenienti da allevamenti illeciti ed abusivi; cioè mitili allevati in specchi d’acqua dove non è consentito perché in queste zone i mitili acquisiscono quantità oltre i limiti di legge di diossine e pcb. Inoltre questi mitili non solo crescono dove non consentito ma in alcuni casi non vengono allevati nelle tradizionali strutture ma con mezzi di fortuna, ad esempio semplici corde calate in mare tra gli ormeggi dei pescherecci. I luoghi in cui la manovalanza straniera viene impiegata sono: il mercato ittico, Piazzale Democrate e Via Garibaldi.

Extracomunitari impiegati nella filiera dei mitili presso Piazzale Democrate alle ore 9.00 del 10 agosto 2018

Come già denunciato presso la Procura della Repubblica di Taranto, e pubblicato nell’articolo “La filiera illecita dei mitili di Taranto” il primo seno del Mar Piccolo di Taranto rappresenta un bacino illegale che immette nel mercato abusivo e regolare (oltre ai banchetti abusivi per le strade anche nelle pescherie) notevoli quantitativi di mitili che pongono a serio rischio la salute dei cittadini di Taranto e quelli di altre regioni d’Italia dove, sempre in maniera illecita, le cozze di Taranto vengono smistate per poi essere rimesse nel mercato con una tracciabilità differente dalla sua vera origine. E’ chiaro che questo traffico illecito è gestito dalla malavita organizzata, dove sono ben noti i nomi degli attori che gestiscono le cooperative che lavorano nel comparto ittico, che nel primo seno può investire denaro in nero, e quindi può riciclarlo, e da qui guadagnare molto di più di quanto investito, sempre in nero e senza pagare un centesimo di tasse. A ciò si aggiunge che le cozze del primo seno del Mar Piccolo, proprio perché nocive, vengono vendute nel mercato regolare, al ribasso, sino a 0.30 centesimi di euro al kg per poi essere rivendute da 1.00 a 1.30 euro al kg. Nei soli mesi del 2018 migliaia di tonnellate di cozze allevate nel primo seno sono state vendute nel mercato regolare di Taranto, in quello di altre province della regione Puglia, in altre regioni di Italia e perfino all’estero. Quanto frutta il primo seno del mar piccolo di Taranto alla malavita organizzata? Molto, qualche milione di euro.

Extracomunitari impiegati nella filiera dei mitili presso il mercato ittico, agosto 2018

Ma tutto questo sistema, nel mercato locale, ha anche bisogno di manovalanza a basso costo e quindi da diversi mesi, almeno più di un anno da quando monitoriamo questo sistema, vengono arruolati decine di extracomunitari proprio per la produzione di questa filiera illecita. Quali sono i numeri? Circa un centinaio di ragazzi distribuiti tra Via Garibaldi, Piazzale Democrate ed il mercato ittico lavorano per pulire ed aprire le cozze per circa 10 ore al giorno guadagnando somme che vanno dai 5 ai 10 euro per produrre circa 50/60 vaschette, piene di cozze aperte, a testa. Vaschette che poi saranno rivendute a circa 1.80 euro. Nella migliore delle ipotesi, cioè se hanno lavorato le 10 ore e hanno avuto 10 euro, guadagnano 1 euro all’ora, ma non sempre è così. Quando la produzione di vaschette piena di cozze pulite ha bisogno di ritmi più serrati imposti dai capi del banchetto alcuni ragazzi si fanno aiutare da un compagno, in quel caso si divideranno la somma: 5 euro a testa.

Extracomunitari impiegati nella filiera dei mitili presso Piazzale Democrate alle ore 18.00 del 10 agosto 2018

Nella giornata del 10 agosto 2018, sono state scattate fotografie presso Piazzale Democrate alle 9.00 e alle 18,00 che dimostrato la piena attività durante tutto l’arco della giornata e l’identificazione di alcuni uomini al lavoro che compaiono in entrambe le fotografie (L’uomo di origine africana con il cappello e la maglietta azzurra alle ore 9,00 si adopera alla prima vagliatura e pulizia delle cozze mentre nella fotografia delle ore 18.00 è impiegato ai banchi per l’apertura delle cozze e riempimento vaschette). Al mattino vengono scaricate le cozze per terra, sulla banchina mentre nella serata queste sono state già tutte pulite, aperte e poste nelle vaschette che poi saranno vendute sia nei banchetti abusivi agli angoli delle strade che sia nelle pescherie che le presentano sui loro banchi.

Le condizioni di lavoro di queste postazioni della filiera dei mitili violano qualsiasi tipo di norma igienica ed in materia di lavoro. Mettono a rischio la salute pubblica del consumatore ed umiliano la dignità degli extracomunitari che alloggiano nei domicili identificati dal sistema di accoglienza ministeriale. La filiera illecita dei mitili di Taranto continua a produrre e a fatturare alimentando la malavita organizzata lasciando a Taranto il serio rischio per la salute, la precarietà e la miseria umana.