di Luciano Manna – Immagina di giocare una partita con determinate regole e l’arbitro vedendo in difficoltà l’avversario cambia le regole a suo favore. Una di queste regole è quella che consente solo all’avversario di toccare palla e giocarla, tu non puoi. E’ accaduto più o meno così per il procedimento di riesame AIA dello stabilimento ex Ilva di Taranto Acciaierie d’Italia. Il gestore chiede il riesame dell’autorizzazione al ministero dell’Ambiente, dove probabilmente l’unico ambiente tutelato è quello degli uffici in via Ostiense, enti e asssociazioni e pubblico in genere può fare le osservazioni al fine di migliorare l’autorizzazione finale e dopo che l’ente ha ritenuto superflue e superabili per diversi motivi le osservazioni del pubblico il gestore cambia alcune cose sul parere istruttivo conclusivo senzxa che il pubblico sia informato o possa riformulare osservazioni. Tutto senza che questi documenti siano più accessibili. Una interpretazione della legislazione europea molto personalizzata che riesce a violare anche le norme nazionali che da quelle direttive sono scaturite. Per il momento risolviamo il primo problema. ecco i documenti
Parere istruttorio conclusivo del 2 aprile 2025 – Parere istruttorio conclusivo del 4 giugno 2025 – Parere Istituto Superiore Sanità del 18 marzo 2025 – Parere Istituto Superiore Sanità del 17 febbraio 2025
Parere Istituto Superiore Sanità 30 luglio 2024 – Parere Istituto Superiore Sanità 10 ottobre 2024
Report annuale marcia impianti 2024 ex Ilva – Report aria Taranto 2024 di Arpa Puglia
Perché Veraleaks pubblica questi documenti non pubblici? (integrati con altri già pubblici come il report della marcia ilmpianti del 2024 a cura del gestore e quello sempre relativo al 2024 per la qualità dell’aria di Taranto a cura di Arpa Puglia). Perché martedì 15 luglio 2025 ci sarà la nuova conferenza dei servizi sulla questione fabbrica e probabilmente questa sarà decisiva sull’accordo che le parti devono siglare: c’è in ballo il futuro lavorativo di migliaia di operai e soprattutto la questione sanitaria. E’ fondamentale che tutti quelli che parteciperanno a questa conferenza lo facciano senza svantaggio e conoscendo i documenti: prima di tutto le modifiche al parere istruttorio conclusivo che il Ministero non ha mai reso pubblico, secondo, non perché meno importante, il parere negativo dell’Istituto Superiore di Sanità. In queste condizioni non può essere rilasciata l’autorizzazione a produrre a danno della salute dei cittadini di Taranto.
Ma cosa ha scritto e ribadito l’ISS nel suo parere?
per prima cosa si fa notare al gruppo istruttorio che nella domanda di AIA sono incomplete le stime relative ad inquinanti come NO2 e SO2 e non si conoscono le stime precise circa il loro impatto e del rischio sulla salute delle persone. Il rischio cancerogeno delle sostanze inquinanti inalate dei cittadini è scomparso sulla secondoa versione del parere istruttorio, e si fa notare che questo supera il limite massimo di accettabilità secondo la Valutazione del Danno Sanitario condotta da Asl e Arpa. Non è completa neanche la valutazione degli impatti sanitari provocati dalla Centrale Termoelettrica della fabbrica ex Ilva così come non risulta aggiornata la valutazione per l’esposizione cutanea nelle zone che sono frequentate dai cittadini, specie quelli del quartiere Tamburi: cosa rischiano i bambini che giocano nei parchi e nelle aree verdi del quartiere? Un altro punto fondamentale riportato nel parere dell’ISS riguarda una cosa che VeraLeaks dice ormai da anni: che impatto hanno gli inquinanti misurati nella rete delle centraline interne della fabbrica, centraline, tra l’altro, volute ed installate per esaudire una prescrizione del riesame AIA del 2012?
Infine, dovrà essere attivata ogni possibile misura indirizzata a definire un Protocollo Operativo per prevenire con carattere di “early warning”, l’esposizione della popolazione generale a livelli di inquinamento pericolosi dovuti ad anomalie di funzionamento dell’impiantistica o a carenze gestionali e manutentive. A tal fine, si ritiene anche necessario approfondire gli studi sulle relazioni tra i dati di monitoraggio di qualità dell’aria misurati internamente allo stabilimento con i concomitanti dati raccolti dalle stazioni esterne. L’implementazione di un tale sistema combinato di “monitoraggio operativo” definito con “valori soglia interni, di attenzione e di attivazione”.
Oggi, finalmente, questo lo dice anche l’Istituto Superiore di Sanità perché qualcuno si è reso conto della falla normativa creata dalla rete delle centraline interne che prendono come riferimento i limiti di legge ma se registrano sforamenti e superamenti dei limiti non rappresentano una violazione di legge semplicemente perché queste centraline non sono raggiungibili dalla popolazione perché all’interno dello stabilimento. ma ripetiamo ciò che abbiamo ribadito in questi anni: quanto incidono sulla salute dei cittadini di Taranto gli inquinanti registrati da centraline come quella del Parchi che è distante dalle case civili sono 200 metri, o anche prendendo in considerazione le altre centraline come quelle della cokeria o dell’agglomerato?
Pochi giorni fa sono stati pubblicati due report molto importanti che hanno confermato emissioni bel oltre i limiti di legge: il report annuale relativo alla marcia impianti dello stabilimento nel 2024 e il report di Arpa Puglia sulla qualità dell’aria a Taranto nel 2024: anche in questi anni sappiamo che piove diossina, idrocarburi e metalli in maniera copiosa ed insostenibile per la nostra salute.
Sulla base di questi documenti chi può fare qualcosa e parteciperà alla conferenza dei servizi del 15 luglio si adoperi per bloccare questa ennesima autorizzazione ad inquinare Taranto, nella speranza che nel frattempo al Tribunale di Milano leggano anche loro qualcosa e si adoperino a bloccare questi impianti.
nb. altri documenti saranno aggiornati in questo articolo