di Luciano Manna – A conclusione delle attività di Biomonitoraggio vegetale in conformità alla prescrizione A.I.A. nr 93 del Decreto DVA-DEC 2012-0000547 del 26/10/2012 e al paragrafo 10 del DM n. 194 del 13/07/2016, la committente Acciaierie d’Italia trasmette ha ingaggiato società TerraData che ha prodotto due relazioni inviate dai gestori della fabbrica ad Ispra, al Ministero dell’Ambiente, della Salute, alla Asl di Taranto, ad Arpa Puglia ed ai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria.

I due rapporti datati 2024  che elaborano dati acquisiti nel 2023 sono stati pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente e riferiscono “sui risultati della rete di biomonitoraggio ottenuti secondo il programma, i metodi e le modalità previste dallo studio di fattibilità condotto nel 2013, in conformità alla prescrizione AIA n. 093. L’attività svolta nel 2023 riguarda la prima di due indagini post-operam concepite per valutare gli organismi  biomonitor e sui risultati della rete di rilevamento degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Policlorodibenzo-diossine e -furani (diossine e furani, PCDD/F) e Policlorobifenili (PCB) nei tessuti vegetali (i.e. lamine fogliari e aghi) che integra il sistema di biomonitoraggio della qualità dell’aria già installato in conformità alla prescrizione A.I.A. N. 93. In particolare, lo studio presentato in questa relazione rappresenta la prima di due indagini concepite per valutare la concentrazione di questi composti nei tessuti vegetali di piante di cavolo verde (Brassica oleracea L. var. acephala) e aghi di pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.) dopo la messa in opera dei provvedimenti previsti dalle prescrizioni AIA per ridurre l’impatto dello stabilimento ex-ILVA di Taranto (fase ante-prescrizioni). Il confronto con le due indagini ante-operam (anni 2014 e 2016) è stato adottato per valutare l’andamento temporale della situazione“.

Biomonitoraggio di IPA, PCDD/F e PCB nei tessuti vegetaliBiomonitoraggio metalli mediante licheni

E’ stato svolto il monitoraggio del bioaccumulo di 18 elementi (Al, As, Ba, Be, Cd, Cr, Cu, Fe, Hg, Mn, Ni, Pb, Se, Te, Ti, Tl, V, Zn) in campioni di licheni esposti in corrispondenza di 41 stazioni, il biomonitoraggio dell’ozono mediante l’impiego di piante vascolari (Nicotiana tabacum) in corrispondenza di 28 stazioni, il bioaccumulo di IPA, PCDD/F e PCB mediante piante di cavolo verde in corrispondenza di 24 stazioni e il bioaccumulo di IPA, PCDD/F e PCB mediante aghi di pino d’Aleppo in corrispondenza di 11 stazioni.

Per Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), rispetto alle indagini ante-operam (2015 e 2017) si assiste ad un aumento generale del numero di IPA nella maggior parte delle stazioni. Questo aumento interessa l’intero territorio indagato, comprese sia aree di prescrizione che aree di controllo. Rilevanti rispetto al limite di quantificaione i datzi relativi a (Fenantrene, Fluorantene, Antracene, Pirene, Crisene, Benzo(a)antracene, Fluorene, Benzo(e)pirene, Benzo(g,h,i)perilene). I valori dei 23 IPA (compresi i 16 IPAEPA) analizzati nei 66 campioni di brassica: il numero di composti rilevati per stazione varia da 1 (Palagiano) a 6 (Massafra, Statte Wind SS7, ILVA Portineria A, Tamburi). I valori maggiori calcolati al medium bound sono stati rilevati nei siti di ILVA Portineria A (229 ng g-1 s.s.) e Tamburi (234 ng g-1 s.s.). I valori dei 23 IPA (compresi i 16 IPAEPA) analizzati in corrispondenza di 33 campioni di aghi di pino evidenziano la rilevabilità di cinque composti: Naftalene, Acenaftilene, Fluorene, Fenantrene e Fluorantene tra le stazioni di Taranto centro, Parco Cimino, Talsano, Lama, San Vito, Paolo VI e Massafra.

Policlorodibenzodiossine (PCDD) e Policlorodibenzofurani (PCDF). La maggior parte dei PCDD/F (11 congeneri su 17) è stata rilevata sopra il LOQ almeno in una stazione (da 1 a 19 stazioni), sia in aree di prescrizione sia in aree di controllo. La maggior parte delle stazioni ha fatto registrare un numero da uno a nove composti. I valori dei 17 PCDD/F prioritari secondo US-EPA (7 diossine e 10 furani) analizzati in corrispondenza di 66 campioni di brassica rilevano due composti 1,2,3,4,6,7,8-HpCDD e OCDD rilevati rispettivamente in 10 e 19 stazioni. I valori dei 17 PCDD/F prioritari (7 diossine e 10 furani) analizzati in corrispondenza di 33 campioni di aghi di pino (distribuiti in 11 stazioni) rilevano che 7 composti sono stati rilevati in corrispondenza di tutte le stazioni: Marina di Pulsano, San Giorgio, Massafra, San Vito, Statte, Lama, Paolo VI, Talsano, Parco Cimino, Tamburi, Taranto centro.

Policlorobifenili (PCB). Quattordici dei 32 composti analizzati sono stati rilevati sopra il limite di quantificaione LOQ (2 PCBDL, 4 PCBMK, 8 PCBNDL) e risultano distribuiti da una a 12 stazioni, sia in aree di prescrizione sia nelle altre aree. La maggior parte delle stazioni mostra una predominanza di PCB non diossina simili, 2 stazioni hanno la maggior precentuale di PCB diossina simili e le restanti 3 stazioni sono caratterizzate dai PCBMK. I valori dei PCB (12 PCBDL, 6 PCBMK e 11 PCBNDL) sono stati analizzati in corrispondenza di 66 campioni di brassica (distribuiti in 24 stazioni) ed in corrispondenza di 33 campioni di aghi di pino (distribuiti in 11 stazioni).

Per il biomonitoraggio dei Metalli il Fe è l’elemento che è stato maggiormente accumulato, con un valore mediano di accumulo nei campioni esposti maggiore rispetto al controllo (campioni non esposti). I valori di As, Fe, Se e V sono significativamente maggiori nelle aree ritenute di impatto potenziale. Rispetto al 2014 per Mn, Pb e Ti è stato registrato un aumento delle concentrazioni accumulate. Rispetto al 2016, nel 2023 otto elementi/metalli (Ba, Cd, Hg, Mn, Ni, Pb, Se, Ti) sono stati accumulati in misura maggiore, i valori di Cu sono diminuiti e i restanti elementi/metalli non sono significativamente diversi.