Arpa Puglia pubblica l’aggiornamento relativo all’anno 2023 per i valori di Benzene misurati nell’aria della Provincia di Taranto e ci sono due brutte notizie: la prima è che i valori del Benzene sono sempre in aumento dal 2020 ad oggi mentre la seconda brutta notizia è che i valori rilevati, pur rappresentando criticità evidenti, non violano la Legge perché, nonostante gli incrementi e i valori in eccedenza ed in costante aumento anno dopo anno, rimangono sempre al di sotto della media annuale prevista dalla normativa nazionale. Una cosa va specificata: non è colpa di Arpa Puglia se il Benzene anche per l’anno 2023 rispetta i parametri di Legge, e non solo per questo inquinante. Arpa Puglia non legifera, misura. Forse è arrivato il momento di dar sfogo ad un impegno civico serio per pretendere, da chi legifera al Governo, la variazione delle norme al fine della tutela della salute dei cittadini.

Già, le norme, cioè le Leggi che sono prodotte dal nostro Governo. E perché  chiedere la variazione della norma solo per il Benzene? Magari anche per qualche altro inquinante, perché, così come confermano gli stessi dati Arpa ed addirittura i report del laboratorio della fabbrica ex Ilva Acciaierie d’Italia, dove c’è Benzene c’è anche Benzo(a)pirene, e proprio per quest’ultimo, inquinante cardine nel processo Ambiente svenduto di cui si sono perse le tracce sulla stampa locale, ma non sui report della fabbrica, esiste un vuoto normativo eccezionale. Infatti, come riporta la stessa Arpa Puglia, il parametro relativo agli IPA TOT (famiglia di Idrocarburi Policiclici Aromatici in cui è presente il Benzo(a)pirene) in aria ambiente non è normato: il D. Lgs. n. 155/10, che disciplina la materia relativa alla qualità dell’aria, si riferisce unicamente al benzo(a)pirene adsorbito sulla frazione di particolato PM10, indicando un valore obiettivo annuale da non superare. Tali misure IPA TOT, pertanto, sono da considerarsi puramente indicative.

Il report 2023 in sintesi:

I valori misurati nel 2023 dalla Rete Regionale di Qualità dell’Aria per Taranto e provincia, nonché quelli della cabina della rete Acciaierie d’Italia in Via Orsini – Tamburi, tutti inferiori al limite medio annuo previsto dalla normativa italiana, sono stati confrontati con le soglie disponibili a livello internazionale.

Per il confronto con l’unico valore soglia di riferimento per esposizione acuta, pari a 27 µg/m3 (REL acuto previsto come valore di esposizione più restringente e cautelativo dall’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA), della Environmental Protection Agency della California) come media oraria nell’intero anno 2023, la soglia di 27 µg/m3 è stata superata 155 volte nel sito Tamburi-Via Orsini, 47 volte nei siti Tamburi-Via Machiavelli ed una sola volta presso Taranto – Paolo VI

Nel 2023 si è avuto un ulteriore peggioramento presso le centraline site nel quartiere Tamburi, dove il numero di superamenti del valore di soglia oraria, è aumentato del 46% presso Tamburi – Via Orsini e del 135% presso Tamburi – Via Machiavelli.

La centralina di Via Orsini-Tamburi (rete ADI) ha misurato in ogni mese del 2023 i livelli più elevati, con un valore medio annuo di 3,6 µg/m3, superiore rispetto alle medie annue del 2022 (3,2 µg/m3), 2021 (2,8 µg/m3) e 2020 (2.8 µg/m3).

Per quanto riguarda la centralina Cokeria, il 2023 è stato l’anno nel quale si è registrata la media annua più elevata da quando è stato avviato il monitoraggio.

I valori medi annui registrati nel 2023 hanno rispettato anche il limite internazionale più severo (Israele), tranne che nelle centraline di Taranto – Via Machiavelli e Tamburi – Via Orsini.

La soglia di 27 µg/m3, è stata superata 155 volte nel sito Tamburi-Via Orsini, 47 volte nel sito Tamburi – Via Machiavelli ed una sola volta nel sito di Taranto – Paolo VI. Il confronto con i dati dell’anno 2022 ha segnalato che nel 2023 si è avuto un ulteriore peggioramento rispetto agli anni precedenti presso le centraline site nel quartiere Tamburi. Infatti il numero di superamenti del valore di soglia è aumentato del 46% presso Tamburi – Via Orsini e del 135% presso Tamburi – Via Machiavelli.

In tale contesto – riporta il report di arpa Puglia – assumono rilevanza le preoccupazioni di carattere sanitario espresse dalla ASL di Taranto in ultimo con nota proprio prot. n.218046 del 28/12/2022, in particolare laddove si specifica che “Il rispetto del valore limite annuale di 5 μg/m3 fissato dal DLgs 155/2010 non garantisce l’assenza di rischi per la salute umana, soprattutto in una popolazione, come quella dell’area di Taranto, esposta per anni ad importanti pressioni ambientali con numerose e documentate ricadute sullo stato di salute.

In questo tragico contesto è chiara solo una cosa. Vanno cambiate le norme, le Leggi e i limiti posti all’interno di queste perché è chiaro che queste Leggi sono state confezionate da chi legifera per assicurare continuità produttiva alle fabbriche, come l’ex Ilva di Taranto, a danno della salute delle persone per mezzo di emissioni inquinanti certificate cancerogene dallo IARC.

Scarica il report BENZENE IN ARIA AMBIENTE NELL’AREA DI TARANTO Aggiornamento ANNO 2023