Ecco come fare l’acciaio green, quello vero, non quello all’italiana tra progetti a gas, forni elettrici e preridotto. Lo fanno nell’acciaieria svedese di Boden con un investimento molto inferiore alle perdite finanziarie accumulate sino ad oggi dalla gestione ex Ilva. E non è un progetto futuristico, l’azienda è stata fondata nel 2020 con lo scopo di decarbonizzare le industrie pesanti, iniziando dalla produzione di acciaio con emissioni di CO2 inferiori fino al 95% rispetto all’acciaio realizzato con altiforni e coke.

E’ del 22 gennaio il comunicato stampa della H2 Green Steel che annuncia di aver ottenuto una nuova somma di finanziamento per per il primo impianto di acciaio verde su larga scala al mondo che produrrà nell’immediato ben 2,5 milioni di tonnellate di acciaio già stati venduti in accordi vincolanti con i clienti. Il finanziamento totale ammonta a 6,5 miliardi di euro un patrimonio netto di quasi 300 milioni di euro e ottenuto una sovvenzione di 250 milioni di euro dal Fondo per l’innovazione. Tra gli investitori internazionali ci sono Microsoft Climate Innovation Fund, Mubea e Siemens Financial Services, mentre IMAS Foundation e Just Climate erano già dentro il progetto come azionisti, ed inoltre tra i 20 istituti creditori c’è Svensk Exportkredit (SEK) e la Banca Europea per gli Investimenti insieme alle banche commerciali, guidate da BNP Paribas, ING, KfW IPEX-Bank, Societe Generale e UniCredit.

H2 Green Steel è un eccellente esempio del tipo di progetti innovativi che il Fondo per l’innovazione dell’UE sta sostenendo. L’UE è orgogliosa di sostenere queste soluzioni per decarbonizzare l’industria siderurgica europea e mantenerla competitiva in un contesto globale difficile. Ci congratuliamo con il team H2 Green Steel per la loro dedizione e il duro lavoro e non vediamo l’ora di sostenere iniziative simili in tutta Europa”, ha dichiarato Kurt Vandeberghe, direttore generale per l’azione per il clima, Commissione europea.

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