di Luciano Manna – Non solo per aria si diffonde il Benzene e non solo l’inquinante Benzene viene prodotto dal ciclo produttivo della fabbrica ex Ilva Acciaierie d’Italia. Le matrici sono aria, terra ed acqua, le stesse monitorate dall’azienda e dagli enti preposti al controllo e al monitoraggio ambientale. Gli inquinanti migrano in queste matrici contaminandole, inoltre questi inquinanti sono molteplici e non bisogna abbassare la guardia nei confronti di nessuno. VeraLeaks ha prodotto un documento che raccoglie le certificazioni analitiche degli enti di controllo e del gestore per avere un quadro complessivo della complessa ed attuale situazione ambientale di Taranto e Provincia. Il documento viene messo a disposizione delle istituzioni che ne vogliono prendere visione ed inoltre all’ente Provincia di Taranto viene posta la fatidica domanda: di chi sono gli inquinanti? Qual è la loro fonte?
In questo articolo viene presentata una piccola anticipazione al fine di comprendere la complessità delle contaminazioni nelle matrici. Prenderemo quindi in considerazione la matrice acqua, in questo caso quelle di falda che vengono monitorate dal gestore degli impianti ed i risultati inviati al Ministero ai fini della pubblicazione, ciò significa che i dati che stiamo pubblicando sono pubblici e fruibili sui siti istituzionali. Di seguito i superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione comunicati dal gestore al Ministero dell’Ambiente.
Il campionamento del Piezometro PV2 in data 6/12/22 ha riscontrato un valore per il paramentro Arsenico di 14 a fronte di un limite di legge pari a 10 µg/l. Nello stesso piezometro in data 3/11/22 e 6/12/22, per il parametro Alluminio, vengono rispettivamente rilevati i valori di 2590 e 2760 a fronte di un limite di legge pari a 200 µg/l. Ancora, nello stesso PV2 e per il parametro Floruri, nei campionamenti svolti in data 3/11/22 e 6/12/22 vengono rispettivamente rilevati i valori 1680 e 2670 a fronte di un limite di legge pari a 1500 µg/l. Nello stesso pozzo e nelle stesse date 3/11/22 e 6/12/22, per il parametro Benzene, vengono rilevati i valori di 1,57 e 1,54 a fronte di un limite di legge pari a 1 µg/l.
Piezometro PV3, campionamenti svolti in data 3/11/22 e 6/12/22 per il parametro Manganese, valori di 199 e 190 per un limite di 50 µg/l. Campionamento del 4/10/22 per il parametro Nitriti si riscontra 19300 a fronte di un limite pari a 500 µg/l. Campionamento del 6/12/22 per il parametro Cloruro di Vinile: valore di 0.59 a fronte del limite posto a 0,5 µg/l.
Piezometro P1, campionamenti del 03/10/2022 e 02/11/2022 per il parametro Ferro: 673 e 595 a fronte di un limite pari a 200 µg/l e nelle stesse date per il parametro Manganese si rilevano valori pari a 239 e 115 a fronte di un limite pari a 50 µg/l.
Il documento risultanze piezometri ott/novDic 2022
Ma cosa succede, nel frattempo, sempre in area discarica Mater Gratiae?
L’odissea della prescrizione UP3, che riguarda lo stoccaggio di fanghi e polverino di altoforno e acciaieria in discarica area Mater Gratiae, prosegue con l’ulteriore richiesta di differimento per quanto riguarda la scadenza di attuazione. Queste ulteriori proroghe rappresentano un serio rischio per la contaminazione dei terreni e della falda così come confermato da alcune analisi della stessa fabbrica. Inoltre ciò confuta il fatto che l’attuale AIA non è stata ottemperata e alcune prescrizioni verranno rimandate al riesame dell’attuale AIA. VeraLeaks aveva già lanciato l’allarme durante la conferenza stampa del 7 gennaio denominata LA GRANDE BUGIA che ha poi generato il deposito di una denuncia penale in Procura nei confronti dei gestori della fabbrica il 31 gennaio 2023.
Una prescrizione, quella dell’UP3, che ereditiamo dal dpcm e piano rifiuti del marzo 2014 e che doveva essere conclusa entro il 2017. Con l’entrata di Arcelor Mittal la prescrizione è arrivata ad ottenere una proroga ultima con data al 31 dicembre 2022. Una ulteriore proroga è stata concessa con il decreto ministeriale 546 del 2022 che portava la scadenza a marzo 2023 mentre oggi i commissari straordinari di Ilva in As chiedono una ulteriore proroga ad una data quanto più vicina al 23 agosto 2023, cioè la data ultima per la conclusione di tutte le prescrizioni del piano ambientale di Acciaierie d’Italia.
Va ricordato che la prescrizione originaria prevedeva lo smaltimento totale dei fanghi in oggetto con trasporti nazionali e transfrontalieri mentre l’incapacità dell’azienda nella gestione delle 500mila tonnellate iniziali ha portato il gestore ad ottenere, oltre alle numerose proroghe, anche al diverso trattamento dei rifiuti speciali, cioè, in parole povere, la prescrizione risulterebbe attuata anche solo se il residuo delle quantità ancora in giacenza venga spostato in loco dall’attuale area senza contenimento sul terreno ad una area impermiabilizzata, operazione in corso in questi giorni e che proseguirà nei prossimi mesi.
Nel frattempo dalle stesse analisi recenti dei gestori della fabbrica si registrano valori anomali e oltre la concentrazione soglia di contaminazione prevista dalla legge. Proprio su questo aspetto, cioè sulla contaminazione della matrice terra e acqua in area Mater Gratiae rimarremo vigili.
Nota AdI stato avanzamento UP3 – Commissari Ilva differimento UP3 – Report dpcm marzo 2023