di Luciano Manna – Ispra è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sottoposto alla vigilanza del Ministro dell’Ambiente che proprio in questi giorni sta effettuando ispezione presso lo stabilimento ex Ilva Acciaierie d’Italia di Taranto. L’istituto ha pubblicato sul suo sito web un documento dal titolo “Sintesi aggiornata al 2021 delle attività di controllo svolte da Ispra a partire dal 2017” (scarica il documento) dove è possibile constatare che si sono verificati diversi episodi di “mancato campionamento” in riferimento ai controlli dell’ente nell’area agglomerato e relativo camino E312. Destano preoccupazioni questi mancati controlli in virtù del fatto che nello stesso anno in cui si sono verificati, e più precisamente a novembre del 2021, i livelli di diossina e pcb rilevati nelle deposizioni atmosferiche hanno superato i drammatici numeri che nel 2008 provocarono la mattanza di pecore e capre nei pascoli locali: 600 capi solo nella nella masseria Carmine della famiglia Fornaro per un totale di 1200 capi distribuiti in sette masserie dislocate nei pressi della zona industriale di Taranto. In quel drammatico 2008 le deposizioni atmosferiche misurate presso la Carmine registrarono un valore medio annuo di 13.92 Totale TEQ (PCDD/FPCB) mentre solo a novembre del 2021 presso la scuola Deledda si rileva un valore di 28.04, nella masseria Carmine 26.15, in Via Orsini di 14.75 e in Agglomerato 19.11. Per assurdo piove più diossina sulla scuola del quartiere Tamburi che nell’agglomerato della fabbrica. Ma arriva anche a Talsano dove nello stesso periodo incriminato si registra un valore di 3,06 mentre nei mesi dello stesso anno il valore si discosta di poco dallo 0 ad 1.
Quali sono questi mancati campionamenti? Eccoli di seguito riportato alla lettera ciò che la stessa Ispra riporta nel suo documento.
Primo mancato campionamento: Prelievo camino E312, AGL 2 (2′ linea DECS) in data 08/03/2021, rapporto di prova 3365-2021, verbale 22/CRA/21. Gli esiti dei campionamenti sono inficiati da un guasto del sistema refrigerante a servizio del DECS riscontrato in sede di prelievo del campione. Secondo mancato campionamento: Prelievo E312 bianco di campo (2′ linea DECS) in data 08/03/2021. Mancato campionamento per motivi come punto 1. E’ previsto un nuovo prelievo del campione in data 02/09/2021. Terzo mancato campionamento: Prelievo camino E312 (2′ linea DECS) in data 02/09/2021, rapporto di prova 14294-2021, verbale 86/CRA/21. Mancato campionamento. Quarto mancato campionamento: Prelievo camino E312 in data 02/09/2021, rapporto di prova 14294-2021, verbale 86/CRA/21. Mancato campionamento a causa rottura basamento motore vaglio a caldo E38 della linea E. Quinto mancato campionamento: Prelievo camino E312 in data 19/09/2021, rapporto di prova 14294-2021, verbale 86/CRA/21. Mancato campionamento per linee non attive.
Questi episodi di mancato campionamento avvengono per diversi motivi ma suscitano curiosità quelli che “li rifacciamo a settembre” e poi a settembre si verifica un nuovo mancato campionamento senza addurre motivazioni plausibili; come anche lascia perplessi un campionamento mancato perché proprio nel giorno del campionamento le linee non sono attive. A pensar male si potrebbe incorrere nel peccato e finire all’inferno se non fosse che l’inferno in terra lo viviamo già in questa città martoriata dalla contaminazione della diossina nei terreni e nella catena alimentare. Cose del passato che appartengono all’epoca della gestione Riva e già abbondantemente passate al vaglio del Tribunale di Taranto che per quella gestione condanna gli imputati a più di trecento anni di carcere? Non proprio. La diossina, in complicità del pcb è abbastanza presente e si insidia negli alimenti che finiscono sulle nostre tavole, ancora oggi.
A consegnarci questa inquietante conferma è la Asl di Taranto con i report relativi i controlli di diossine e pcb nelle uova (anno 2021) e nelle cozze (anno 2022). Di seguito i dati.