di Luciano Manna – Non ci vuole molto impegno, basta leggere, per capire che alla testata web de Il Giornale non stanno messi benissimo- Il Felice giornalista fa passare una bufala in un titolo fuorviante che smentisce lui stesso nell’articolo, tra l’altro, dopo aver scopiazzato quello del bravo e puntuale Andea Tundo de Il Fatto Quotidiano che scrive di questa notizia ben cinque giorni prima del suo collega. Dire che sono colleghi in effetti può sembrare un azzardo. Eni, no, non ha tagliato nulla, i contratti a settembre sono scaduti a molti dei loro clienti e per tutti questi c’è stato un mese di proroga alla scadenza del contratto a seguito della quale ognuno può cercare il fornitore che vuole: si chiama libero mercato nonostante la palese crisi energetica che genera queste situazioni. Dall’altra parte si registra una chiara ammissione di una situazione di difficoltà da parte di Bernabè e Morselli che, debito a parte con Eni, stanno valutando un altro fornitore, o forse, alla fine, rimarranno con Eni. Questo non lo sappiamo ancora ma di sicuro gli impianti di Acciaierie d’Italia non rimarrano senza gas ed Eni non ha tagliato nulla.

Al giornalista de Il Giornale, quindi, non è rimasto che rimpinguare l’articolo con visioni e sensazioni del tutto personali che nulla hanno a che fare con la notizia vera e con il copia ed incolla eseguito dall’articolo di Tundo: tant’è che si spinge a definire “querelle giudiziaria” un procedimento penale che vede gli impianti sequestrati da dieci anni, non per una querelle caro Felice. I Giudici della Procura di Taranto non perdono tempo alle querelle e lei potrebbe impegare meglio il suo tempo a studiare qualche decennio di atti processuali riguardanti la fabbrica tarantina. Ma il finale è il più bello ed interessante. Prima riesce a dire “ma con le rinnovabili non si tiene accesa l’Ilva”, quando nel mondo esistono già realtà di instustria pesante, acciaierie comprese, alimentate ad idrogeno verde, e poi riesce a produrre la solitabanalità figlia del buon greenwashing: “transizione ecologica troppo «frettolosa»”. Beato lui e le sue felici convinzioni visto come paese abbiamo rinunciato agli accordi di Cop26 già quando Cingolani era di ritorno da Glasgow sull’aereo. Di quale transizione frettolosa parliamo concretamente? Un esempio? Quando mai c’è stata o quando sia mai partita la transizione? Felice Manti dovrebbe spiegarcelo per dimostrarci che ha scritto sulla base di esempi concreti e non solo per arrivare ad un numero obiettivo di battute al fine dell’approvazione da parte della sua redazione alla pubblicazione.

Ma come dicevo il finale è bellissimo: Ilva, oggi Acciaierie d’Italia non paga il gas ed è debitore di quasi 300 milioni della bolletta di Eni, gli impianti sequestrati da 10 anni non vengono dissequestrati dalla Procura di Taranto nonostante le richieste anche quest’anno da parte dei Commissari di governo (ma forse nell’impresa riuscirà il governo Meloni) e alla fine lui se la prende con gli ambientalisti scrivendo che di questa situazione “Saranno contenti gli ambientalisti…”. Disoccupazione, precarietà, impatto sanitario acclarato, accertato e confutato da ogni studio scientifico compresi quelli dell’Istituto Superiore di Sanità e noi dobbiamo essere pure contenti, premesso che non siamo ambientalisti e che per pretendere il rispetto della Legge italiana, della legislazione europea, della Costituzione e dei diritti, viste anche le due condanne allo stato Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, non c’è bisogno di essere ambientaliti ma semplici cittadini che si adoperano in pratiche da cittadinanza scientifica lì dove i ministeri e la politica ha totalmente fallito, compreso Felice Manti come giornalista come ha abbondantemente dimostrato nel suo articolo. Di seguito i due articoli disponibili al confronto.

Caos bollette energetiche. Eni cancella le forniture, l’Ilva resta senza metano, di Felice Manti pubblicato il 10 ottobre 2022

Ex Ilva, “piano d’emergenza” per il gas: non ha un fornitore per i prossimi mesi. E i vertici ammettono: “Capacità produttiva sarà ridotta”, di Andrea Tundo pubblicato il 5 ottobre 2022