di Luciano Manna – “In questi giorni si è diffusa una fake news. Voglio rassicurarvi: l’Utin (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) di Taranto è aperto, non è stato chiuso e non chiuderà“. Questo è quanto ha dichiarato il governatore uscente della regione Puglia, Michele Emiliano, dal suo profilo social il 10 agosto 2020. Quando Emiliano faceva queste dichiarazioni l’Utin dell’ospedale SS Annunziata di Taranto non poteva ospitare nessun neonato già da cinque giorni, infatti, prima della sua denuncia alla “fake news” tre neonati erano già stati trasferiti in altre strutture di terapia intensiva neonatale. Ma come è possibile che il presidente di una regione processi come “fake news” ciò che invece è una grave realtà, nonché una lacuna del sistema sanitario che pesa gravemente sulla popolazione tarantina? Non è chiaro cosa intenda Emiliano per “fake news”, forse non conosce il significato del termine ma una cosa è certa, dopo le sue dichiarazioni del 10 agosto altri quattro bambini nati al SS Annunziata di Taranto, almeno sino ad oggi, hanno dovuto ricevere cure di terapia intensiva nell’ospedale di Bari partendo dall’ospedale di Taranto.
Le testimonianze dei neonati,  tarantini già pellegrini sulla statale 100 dai primi giorni di vita, ci fanno comprendere che è una “fake news” chi urla alla “fake news” senza dimenticare che questo clima poco sereno e queste dichiarazioni errate passate alla stampa, oltre al danno all’utenza, umiliano il personale medico, infiermieristico e sanitario che continuano a svolgere il proprio lavoro con professionalità e serietà, nonostante tutto. E il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, cosa dice in merito a questa storia? Nulla, non ha detto nulla…
Sono Manuel, sono nato il 24 agosto alle ore 10.27  all’ospedale di Taranto, il SS Annunziata. Da subito i neonatologi si sono accorti che avevo difficoltà a respirare autonomamente. Con un rx al torace si evince che ho un’anomalia a livello polmonare. Nella stessa giornata sono trasferito in un ospedale di Bari dopo l’attivazione dello STEN (sistema di trasposto emergenza neonato). La mia mamma è a Taranto.
Sono Mario, sono nato alle ore 16.26 del 24 agosto all’ospedale SS Annunziata di Taranto con un taglio cesareo d’urgenza a 31 settimane e 6 giorni di gestazione.
La mia mamma è ricoverata dal 9 agosto per monitoraggio e, data la delicatezza dell’intervento, dovrà affrontare una degenza nell’ospedale di Taranto mentre io sono stato trasferito a Bari.
Mi chiamo Alba e sono nata alle 4 di domenica 23 agosto all’ospedale SS Annunziata di Taranto quando dormivate tutti. La mia gestazione è durata solo 32 settimane, ho visto la luce del mondo dopo un cesareo d’urgenza per distacco della placenta. Sono stata intubata e stabilizzata, mi hanno attivato lo STEN e quindi sono stata trasferita a Bari per distress respiratorio. Ce la farò, lo so che ce la farò ma mi manca la mia mamma. Lei è a Taranto, io a Bari
Il 13 agosto Paola ha partorito una bimba all’ospedale SS Annunziata di Taranto. Per la piccola Giulia le cose non vanno benissimo, ci sono delle complicazioni. Non è in pericolo di vita ma ha necessità di cure in un reparto di Terapia intensiva neonatale e quindi viene trasferita a Bari, all’ospedale Di Venere. La mamma a Taranto, la figlia a Bari. Appena la mamma sarà dimessa da Taranto per la sua degenza come da protocollo inizierà il suo pellegrinaggio verso la figlia lontana da lei 100 km.
Storie vere, nomi di fantasia
in aggiornamento…