In una nota del 2 agosto a firma dell’ingegnere Stefan Michel Van Campe, direttore dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, inviata all’Autorità Portuale di Taranto e per conoscenza a regione Puglia, provincia di Taranto, comune di Taranto Capitaneria di Porto, Arpa Puglia, Asl di Taranto, Guardia di Finanza, Italcave, Castiglia, Ministero dell’Ambiente e Procura di Taranto, il gestore fa una comunicazione in merito all’indisponibilità del molo IV sporgente e conseguente utilizzo del molo Polisettoriale del Porto di Taranto tramite la ditta Italcave. La nota, facendo riferimento al verbale della riunione tenuta il 19 luglio 2019, chiede all’Autorità Portuale di integrarlo con alcune precisazioni dell’azienda inerenti alle restrizioni poste da Arpa Puglia circa la movimentazione del materiale in particolari condizioni di vento.

L’agenzia regionale raccomanda di prevedere la sospensione delle attività di scarico quando il vento, indipendentemente dalla sua direzione, raggiunge gli 8 m/s mentre ArcelorMittal, ritendendo evidentemente troppo restrittiva la prescrizione di Arpa Puglia, precisa che la raccomandazione che comparirebbe come una prescrizione, necessita di essere vagliata, previa istruttoria, dalle Autorità competenti. L’istruttoria dovrebbe prevedere, così come riportato sulla nota di ArcelorMittal, di una serie storiaca di dati della qualità dell’aria, di direzione e velocità del vento raccolti dai sistemi di monitoraggio installati dal gestore dell’autorizzazione. Una volta ottenuti e messi a disposizione dal gestore questi dati, prosegue la nota del direttore Van Campe, occorre valutare in sede di Conferenza dei Servizi eventuali prescrizioni aggiuntive o differenti rispetto a quanto previsto dall’autorizzazione in essere per la marcia degli impianti di Italcave, che, appunto, vengono utilizzati da ArcelorMittal per scaricare materiale al molo Polisettoriale.

La nota si conclude con una precisazione di ArcelorMittal: soltanto a seguito dei risultati dell’esame svolto in Conferenza dei Servizi l’Autorità competente può decidere ad un riesame dell’autorizzazione in essere. In buona sostanza ArcelorMittal trova molto restrittiva l’indicazione di Arpa Puglia e per questo motivo ritiene priva di fondamento amministrativo la sua prescrizione, che interviene a tutela dell’ambiente e della salute senza nessun interesse commerciale, in virtù del fatto che ad una certa velocità del vento, a prescindere dalla direzione, lo spolverio provocato dal sistema di scarico a benne rischierebbe di far emigrare i minerali in mare e sullo stesso molo dove vi operano i lavoratori e dove, proprio lì accanto, ci sono diversi uffici frequentati da impiegati. In un certo senso questa nota sembrerebbe demansionale e deresponsabilizzare l’operato di Arpa Puglia rimandando tutto al Ministero dell’Ambiente, dove probabilemnte può meglio recepire meglio gli atti amministrativi e dove sicuramente l’emissione di un documento inerente all’autorizzazione integrata ambientale richiederebbe molto attendere molto tempo, e nel frattempo l’azienda ArcelorMittal continuerebbe a scaricare ignorando le raccomandazioni di Arpa Puglia.

Un attegiamento che appare come una dura presa di posizione da parte di chi gestisce il siderurgico di Taranto da affittuario e utilizza temporaneamente il molo Polisettoriale con un’autorizzazione di italcave che a sua volta mette a disposizione le sue strutture. Tra l’altro, servirebbe anche ricordare che tutto ciò accade perché proprio il gestore ArcelorMittal non ha saputo porre in sicurezza gli impianti del IV sporgente, cioè le gru che lì operavano, una delle quali è caduta in mare portando con se un operaio, e portando via la vita a Cosimo Massaro e mettendo fuori uso l’intera operatività del molo.

Nel frattempo, proprio oggi, 5 agosto, tre camion adibiti al trasporto di minerale dal molo Polisettoriale allo stabilimento ArcelorMittal, sono stati fermati dal personale del Porto e segnalati alla Guardia di Finanza che presidia in varchi perché non assicuravano il contenimento del minerale: il telone di copertura era deteriorato e mal funzionante.