Estratto della relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia – Gennaio – Giugno 2023 (dowload documento integrale)
Il contesto criminale pugliese permane tuttora instabile anche a causa di continue spaccature interne. Infatti, in continuità con i gravi episodi evidenziati nel semestre scorso, nel periodo in esame si sono registrati molteplici agguati avvenuti in ordine sparso in quasi tutta l’area metropolitana di Bari, nel Foggiano, nella provincia di Lecce e di Taranto, a conferma che la lotta per il controllo del territorio si dirama in tutta l’area regionale.
Nella città di Taranto coesistono svariati gruppi criminali che si spartiscono zone e quartieri della città107 secondo criteri di autonomia e egemonia criminale sebbene non manchino episodi di conflittualità per la contesa del territorio. Nella provincia di Taranto sarebbero presenti diversi gruppi criminali che esercitano la loro influenza in diversi comuni, talvolta
anche in contrapposizione tra loro. Il 3 maggio 2023, è stato eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Lecce, su proposta del Direttore della DIA, con cui è stato disposto, in Grecia e in Bulgaria, il congelamento dei beni nella disponibilità di un noto pregiudicato tarantino. È stata data attuazione – da parte dell’Autorità Giudiziaria – al Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 1805/2018 riguardante la cooperazione giudiziaria in materia penale nell’UE che prevede il congelamento e la confisca di beni e proventi di reato. L’attività è stata originata dalle indagini patrimoniali e finanziarie delegate dall’Autorità Giudiziaria e confluite in una proposta di misura di prevenzione patrimoniale che il 24 ottobre 2019 ha portato al sequestro di 2 ville, 1 abitazione, 8 magazzini e 1 terreno agricolo ubicati in Taranto, Castellaneta Marina (TA) e Martina Franca (TA), quote societarie, 5 compendi aziendali operanti nel settore dei mitili e frutti di mare in genere, numerosi autoveicoli e motocicli, per un valore di oltre 5 milioni di euro, sottoposti a successiva confisca di 1° grado il 20 gennaio 2022. Le ulteriori indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Lecce e finalizzate all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati in territorio estero, comprensive dell’attivazione degli Organi collaterali greco e bulgaro, hanno consentito di accertare l’esistenza di ulteriori investimenti, di provenienza illecita, in talune società operanti all’estero. L’esito delle ulteriori verifiche ha generato un’ulteriore misura di prevenzione patrimoniale che ha interessato quote sociali e compendi aziendali di società in territorio bulgaro e greco, operanti sia nel commercio all’ingrosso di prodotti ittici, sia nel settore dei trasporti internazionali per un valore complessivo stimato di oltre 2 milioni di euro.
Il 19 gennaio 2023, in Taranto e Statte, nell’ambito dell’operazione “Ispanico express”, i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 8 soggetti ritenuti responsabili di concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti. Il gruppo criminale sarebbe stato dedito all’importazione, prevalentemente dalla Spagna, di ingenti quantitativi di stupefacente, del tipo hashish e
marijuana e allo spaccio al dettaglio nella città di Taranto. Il 27 marzo 2023, in Sava (TA), nell’ambito dell’operazione “Caronte”, i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare a carico di 18 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di traffico, detenzione e spaccio di stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni.
Il 9 marzo 2023, a Massafra (TA), nell’ambito dell’operazione “Hybris”, i Carabinieri di Gioia Tauro (RC) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di vari soggetti tra cui un noto pregiudicato di Massafra, già condannato per associazione di stampo mafioso e con pregiudizi di polizia per omicidio volontario tentato, estorsione, lesioni personali, rapina, detenzione illegale di armi, ed ora indagato per i reati di estorsione e rapina, in concorso e aggravati perché commessi da persona appartenente ad un’associazione di stampo mafioso.
L’8 maggio 2023, a Taranto, la Capitaneria di Porto ha eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, di alcune società risultate coinvolte in un traffico illecito di rifiuti che prelevavano dal porto di Taranto, sversandoli illecitamente nella zona di Massafra.
Il 14 giugno 2023, a Taranto, è stata eseguita l’operazione “Amici per la pelle”, nell’ambito della quale i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare e contestualmente un decreto di sequestro preventivo e per equivalente nei confronti di 5 soggetti accusati, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti ed altri reati di natura ambientale.
Il 20 giugno 2023, la Polizia di Stato di Taranto, ha eseguito una misura cautelare a carico di 5 soggetti accusati, a vario titolo, dei reati di omicidio e tentata estorsione in danno di un soggetto, del tentato omicidio di altro soggetto e dell’estorsione in danno di un commerciante, oltre a correlate violazioni della legge sulle armi.
Taranto coinvolta nelle altre province italiane
La sacra corona unita affonda le sue radici nella penisola salentina, tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto. Il nome stesso richiama aspetti e connotazioni tipici dell’identità mafiosa: dai riti di affiliazione con richiami diretti a simboli religiosi fino ai caratteri di coesione interna e di legame tra gli affiliati, da cui discende la forza criminale dell’associazione.
Il 15 aprile 2019, nelle province di Roma, Taranto, Cosenza, Palermo, Caltanissetta, Nuoro, Sassari, Napoli, Frosinone e l’Aquila, l’Arma dei carabinieri, nell’ambito dell’indagine “Gramigna bis”, ha eseguito un’OCC nei confronti di 20 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, trasferimento fraudolento di beni,
favoreggiamento, danneggiamento, falsità in atto pubblico, anche questi commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
Il 31 maggio 2023, la Guardia di Finanza di Policoro (MT) e di Potenza hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto5 nei confronti di 15 indagati, di cui 11 di nazionalità albanese, poiché ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalla transnazionalità, lungo la fascia metapontina (tra i comuni di Scanzano e Nova Siri) e con collegamenti di diversi sodali stanziati in altri comuni del territorio nazionale e transazionale (Albania). L’organizzazione criminale, attiva sin dal 2019, era in grado di rifornire varie piazze di spaccio di diverse regioni italiane. Dalla base operativa di Scanzano Jonico, i presunti capi albanesi mantenevano stringenti rapporti “commerciali” con la madrepatria da cui si rifornivano di ingenti quantitativi di stupefacente (eroina, cocaina, marijuana e hashish) che stoccavano nei depositi di Scanzano Jonico e Grottaglie (TA) per poi riversarli in quote, tramite corrieri, a vari hub di distribuzione collocati nelle province di Bari, Taranto e Lecce. Due soggetti albanesi si sarebbero occupati del reimpiego dei proventi illeciti del narcotraffico mediante broker inseriti in canali di riciclaggio internazionale che facevano ricorso all’utilizzo di criptofonini mediante la piattaforma “SKYECC”.