Facciamo la guerra ma non troppo. Supportiamo l’Ucraina nel conflitto bellico contro la Russia ma tra due giorni, il 26 gennaio 2024 dal sud della Russia, precisamente da Novorossijsk, arriva la motonave Agrari, battente bandiera maltese, con un carico di 35mila tonnellate di oro nero greggio. Siamo un paese NATO, siamo presenti con le navi della Marina Militare nel Mediterraneo, diamo supporto aereo con l’aviazione e ogni giorno i droni statunitensi decollano dalla Sicilia a Sigonella per pattugliare il Mar Nero. Insomma, facciamo la guerra alla Russia ma dalla Russia prendiamo oro nero.
Il Governo italiano ha già dato allo stato di Volodymyr Zelensky ben 700 milioni di euro per forniture militari insieme a Stati Uniti (44 miliardi), Germania (17,1), Regno Unito (6,6), Norvegia, Danimarca, Polonia, Olanda, Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca e Lituania ma davanti a Slovacchia, Francia e Australia.
“Inoltre il ministro della Difesa, Guido Crosetto, – come riporta un articolo della testata analisidifesa.it – ha illustrato al Copasir i contenuti dell’ottavo pacchetto, giunto ben sette mesi dopo il settimo pacchetto di aiuti militari risalente al maggio scorso. La lista dei materiali da consegnare all’Ucraina è stata illustrata al Copasir e resta segreta come in precedenza ma è possibile ipotizzare che le nuove forniture includano sistemi e munizioni da difesa aerea e antidrone anche se lo stesso Crosetto aveva più volte evidenziato che l’Italia ha già fornito gran parte di quanto poteva essere sottratto alle scorte delle proprie Forze Armate”.
Ma nonostante tutto ciò, in Italia arriva greggio dalla Russia. Le leggi del mercato sono più più influenti dei danni inflitti da un conflitto.